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Martedì, 11 Maggio 2010 09:11

La Poltrona "Ischitriorè"

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Meta obbligata per un arrampicatore, grandissimo anfiteatro di calcare compattissimo. La scalata è su vie in placca, che non raggiunge mai il verticale. Circa 60 vie da 4 al 8a.

Accesso: Prima di raggiungere Cala Gonone, svoltare sulla sinistra verso il centro sportivo, in 5 minuti si è alla base.

Descrizione
: Il nome deriva dalla sua forma: un bellissimo scivolo di placche grigie che ha appunto la forma di una gigantesca poltrona. E' una meta obbligata per ogni arrampicatore, un grandissimo anfiteatro di calcare compattissimo. La scalata è su vie in placca, che non raggiunge mai il verticale.

Periodo consigliato
: Tutto l'anno. In estate troppo caldo la mattina, invece già alle 16:00 è in ombra.

Orientamento
: Esposto a sud est.

Altezza
: Da 20 a 170-200 mt.

Corde
: 60 mt per le vie su mono tiri o 2 da 50 mt per le vie lunghe.

Chiodatura
: Prevalentemente a spit rock e fix con cordone. Qualche albero con cordone.

Numero vie
: Sono circa 60 vie.


LE VIE

NomeLivello
Kala-X F4
Songo F4
Ciao Alex F6a
Capri F4+
Akondippu F6c
Pali e Dispali F5
Mallos F6b
Chiquita F5
Guendalina F4+
Dopo Il Pesce F5
Hey Jude F5+
Sono Forse Io? F5
Senza Nome F5+
Cacao Meravigliao F5+
Cime Tempestive F5
Succhiandiamo F5
Via Dei Tedeschi F5+
Istruzioni Per Rendersi Infelici F6a+
Dolcenera F5
Porceddu Elettronico F6c
Storie Appese F6b
L'Eremita F6a
I Wanna Hold Your Hand F6b
Il mercante di Venezia F6a
Sinofila F6a+
Pantanella F6b+
Diretta Al allos F6b
Pesciario F6a+
Banzai F6a+
Murrda F6b
Grillotalpa Andino F6b
Cucu F5+
Senza Nome (Via 21) F6a
Deutsch Wall F6c
Senza Nome (Via 22) F6a
NomeLivello
Senza Nome (Via 23) F6a
Alamut F7a
Atlantide F6b+
Enrico La Talpa F5
HR 85 F5
Carota Impossibile F5+
India F6a
Placca di Woodstock F5+
Il Potrone (First Pitch) F6c
Il Potrone (Second Pitch) F6b+
Ischitriore F6c+
Mart La Gallina F5
Il Mio Amico Enzo F6a+
Manu Oa Voli F7a
131 Tris F7a+
Acquario F6a+
Sperone Lillith F4+
Senza nome (Via ??) F5
Luna Di Miele (First Pitch) F8a
Luna Di Miele (Second Pitch) F6a
Beni Fattu F6b+
El Diablo F6c
Fox Climber F6a
Cafe Creme (First Pitch) F6b
Cafe Creme (Second Pitch) F6a+
Arrorugo F6a+
Fiocco di Neve F6c+
Raggio di Luna F7a
Danza Selvaggia F7a
Enzimi di Primavera F6b
Piccolo Stronzo F5
Calicanto F7a
Quaggiu Qualcuno Ti Ama F6a+
Senza Nome (Via 28) F6a

 

Un bellissimo scivolo di placche grigie, dalla forma appunto di una gigantesca poltrona, posto proprio sopra il paese di Cala Gonone: così si potrebbe definire in poche parole quella che per lunghi anni è stata la falesia più conosciuta della Sardegna. Impossibile quindi che una parete così bella ed appariscente passasse inosservata anche in un epoca, come quella degli anni ‘70, in cui gli arrampicatori erano più attratti dalle grandi pareti del Supramonte. E infatti le prime vie sulla placconata, alta circa 100 metri, risalgono alla fine degli anni ‘70, anni in cui un gruppo di romani cominciava a guardare alla Sardegna come un enorme serbatoio di calcare da espolorare. La prima via che forzò direttamente le placche centrali della struttura la si deve a Massimo Frezzotti e Olimpia Jorio, due semisconosciuti alpinisti romani a cui però molto si deve per l’esplorazione di queste falesie. La loro via, tracciata in stile classico, rimase per anni l’unica regolarmente ripetuta, anche se l’attrezzatura in loco era scarsa e le difficoltà, elevate per gli anni 70, erano in seguito divenute, per l’alzarsi del livello medio, più abbordabili. Ma è nel 1985 che la Poltrona è sulla bocca di tutti, quando Mariacher e amici tracciano sul muro centrale un itinerario che ancora oggi rimane un capolavoro indiscusso. In anticipo sui tempi nasce così Deutsch Wall, al secolo conosciuta come “la Mariacher”, una via di placca difficilissima e con una chiodatura alquanto lunga. Era nato un mito e molti tentativi di ripetizione si arenarono alla base del terribile terzo tiro, dove la tecnica richiesta e la grande concentrazione necessaria, soprattutto nei moschettonaggi, fece saltare i nervi a più d’uno. Col tempo la difficoltà di quel tiro si ridimensionò al 6c ma rimase il timore per la chiodatura, che procurò ad alcuni voli sino a 10 m! Ma i tempi erano maturi perchè la provocazione di Mariacher non passasse inosservata: l’anno dopo sono ancora i “continentali” a proporre nuove possibilità sulla placca, questa volta attrezzando i primi monotiri della falesia che si rivelano bellissimi e di difficoltà abbordabile. L’anno successivo, il 1987, è la volta del sottoscritto e di Cecilia Marchi che, dopo una serie di monotiri alla base della placca, inaugurano insieme a Pederiva lo splendido settore alto, una placca di roccia favolosa con tante vie molto tecniche. Il settore ragiungerà tuttavia l’apice della notorietà con la difficilissima quanto artificiale Luna di Miele di Bruno Pederiva, il primo 8a della Sardegna, una linea esteticamente perfetta. Ma intanto il tempo passa e sulla Polt rona passano generazioni di arrampicatori e di turisti, tutti catturati dalla bellezza delle vie e soprattutto della roccia, così attraente e diversa da quella delle falesie del nord Italia! 111989 è l’anno del grande boom, promosso da due instancabili chiodatori cagliaritani come Gianluca Piras e Daniele Bigozzi.
Dopo un assedio di vari mesi la Poltrona è irriconoscibile: spit e catene dappertutto, anche sui tiri alti, ci convincono una volta per tutte che la falesia è pronta per essere consegnata agli arrampicatori di tutta Europa come uno dei massimi santuari dell'arrampicata in placca...

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Informazioni aggiuntive

  • Latitudine: 40.2838
  • Longitudine: 9.6136
Letto 16108 volte Ultima modifica il Lunedì, 17 Marzo 2014 08:46
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